LA GINNASTICA RESPIRATORIA NEI PAZIENTI SOTTOPOSTI A CHIRURGIA ADDOMINALE: UN ATTO DI RESPONSABILITA’ PERSONALE
Una complicanza severa dei pazienti che vengono sottoposti a chirurgia addominale, ed in particolare in coloro che subiscono l’intervento per la correzione di grandi ernie o laparoceli, è respiratoria, e colpisce dal 10 al 50% degli operati.
Le cause delle complicanze respiratorie
Esse intervengono principalmente per due ordini di motivi:
- perché l’inadeguato contenimento intraddominale dei visceri erniati provoca una progressiva riduzione della pressione intraddominale, riducendo contestualmente il tono muscolare del diaframma e quindi la sua forza di contrazione
- per le ripercussioni generali che il difetto ha sul paziente, creando disabilità, perdita dell’autonomia, limitazione nelle attività quotidiane, e riducendo quindi la qualità fisica e limitando la meccanica respiratoria
Nel momento in cui la parete addominale e il contenuto della cavità addominale sono riportate chirurgicamente in condizioni normali, il diaframma e i muscoli respiratori devono contrarsi maggiormente per vincere pressioni a cui non erano più abituati.
Per questo motivo si può assistere ad un peggioramento dell’espansione polmonare, esponendo di conseguenza il paziente ad un aumentato rischio di atelettasie polmonari e, ancor più grave, di polmoniti.
Radiografia in caso di polmonite sinistra
L’importanza di un training respiratorio peri-operatorio
Un training respiratorio peri-operatorio consente di ridurre in maniera significativa queste importanti complicanze che gravano sulla prognosi del paziente.
Il compito dei sanitari è istruire i pazienti, candidati ad un intervento di chirurgia addominale, a semplici esercizi di FISIOTERAPIA RESPIRATORIA.
L’iter di cura viene identificato in tre fasi peri-operatorie, che sono:
- il periodo che intercorre tra la visita chirurgica ambulatoriale (in cui avvengono diagnosi e proposta chirurgica) e il momento del ricovero
- il ricovero (durante il quale avviene l’atto chirurgico stesso) e i giorni post-operatori che si concludono con la dimissione
- la convalescenza
Durante tutte e tre le fasi sono previsti, ed auspicabili, alcuni esercizi specifici che, come abbiamo visto, sono estremamente funzionali alla riduzione delle suddette complicanze respiratorie.
Quali sono le tecniche di respirazione che adottiamo?
Gli esercizi respiratori che vengono insegnati ai pazienti vanno spesso accompagnati ad un calo ponderale del peso corporeo, che rafforza il benessere complessivo dell’organismo del paziente operato.
Essi sono:
Respiro controllato
Inspirare dal naso ed espirare dalla bocca, senza sforzi, lentamente; si percepisce maggiormente il movimento dell’addome che si espande quando si inspira.
Espansione toracica
Inspirare lentamente dal naso riempiendo completamente i polmoni, arrivando a contare fino a sei e poi, pur non riuscendo ad inspirare ulteriormente, continuare a contare sino a 10. Quindi espirare dalla bocca lentamente come se si dovesse raffreddare un cucchiaio di brodo caldo.
Espirazione forzata
Ripetere l’inspirazione come descritto nell’espansione toracica; l’espirazione avviene attraverso la bocca aperta fino a che non c’è più aria da espellere, come se si volesse appannare un vetro.
Incentivatore spirometrico o Coach:
Si tratta di uno strumento che viene consegnato al pre-ricovero o al ricovero stesso, il cui funzionamento viene spiegato nel dettaglio dal personale sanitario.
Di seguito alcuni punti esplicativi del funzionamento del coach; questa ginnastica dovrebbe essere eseguita 4 volte al giorno per 10 ripetizioni ciascuna.
Step 1: Espirare tutta l’aria.
Step 2: Posizionato il boccaglio saldamente fra i denti, si inizia quindi ad inspirare lentamente e profondamente.
Step 3: Mentre si inspira bisogna fare in modo che la faccina sorridente rimanga colorata dal disco giallo, che si muove in funzione della velocità del flusso d’aria inspirato.
PEP (pressione espiratoria positiva)
È uno strumento consegnato in reparto ma riproducibile al domicilio con lo scopo di aprire gli alveoli. Si inserisce fino al fondo di una bottiglia riempita con acqua per 6 cm, un tubo in gomma lungo 80 cm con diametro di 1 cm. Si inspira sempre dal naso e dopo aver trattenuto il fiato per 4/5 secondi si soffia lentamente nel tubo per far gorgogliare l’acqua nella bottiglia.
Le prime tre tecniche, a corpo libero, vengono riprodotte durante la prima fase, pre-operatoria; sono adiuvate successivamente dall’ausilio di strumenti appositi e dal lavoro fondamentale dei fisioterapisti durante il periodo del ricovero, per poi essere riprese nel periodo di convalescenza quando si eseguiranno a casa gli esercizi già acquisiti in precedenza.
L’importanza di una fattiva collaborazione chirurgo-paziente
Ottenere un risultato eccellente in chirurgia non è esclusivamente dipendente dalle capacità tecniche del medico o dalla possibilità di utilizzare gli strumenti e i materiali più appropriati: il paziente ha un ruolo cruciale nella buona riuscita dell’intervento.
È pertanto fondamentale che egli stesso affronti con impegno e serietà l’iter che gli permetterà di superare l’intervento chirurgico col massimo successo, seguendo nel dettaglio le indicazioni suggerite dal curante, al quale ha dato la sua fiducia.
Accettare e perseguire tali indicazioni risulta essere molte volte faticoso, sia da un punto di vista fisico che di volontà, ma è di fondamentale importanza, ed esemplifica il patto di corresponsabilità che si deve instaurare tra medico e malato, i quali lavorano e collaborano con un solo obiettivo: la salute.