Blog>Le linee guida della European Hernia Society per il trattamento delle ernie in urgenza chirurgica

 

LE LINEE GUIDA DELLA EUROPEAN HERNIA SOCIETY PER IL TRATTAMENTO DELLE ERNIE in URGENZA CHIRURGICA

COS’E’ E DI COSA SI OCCUPA LA EHS

Nel nostro post precedente abbiamo accennato alla EHS – European Hernia Society, associazione di riferimento per i chirurghi di tutta Europa (e non solo) che si occupano di chirurgia della parete addominale.

EHS ricopre un ruolo importante nello sviluppo e nella diffusione di classificazioni e linee guida per la definizione di standard chirurgici e diagnostici per il trattamento delle ernie, e promuove la stretta collaborazione a livello transnazionale tra i suoi membri.

IL 41° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI AMBURGO

Tra le sue attività c’è anche l’organizzazione di periodici convegni internazionali, che sono preziosi luoghi di confronto e di scambio per chirurghi che desiderano tenersi aggiornati sui più elevati standard operatori.

Ho avuto la possibilità di partecipare al 41° congresso annuale EHS, svoltosi ad Amburgo dall’ 11 al 14 settembre 2019, e da esso ho potuto trarre molti spunti interessanti che hanno arricchito il mio bagaglio tecnico o che hanno rafforzato alcune mie pratiche e convinzioni.

LE LINEE GUIDA EHS 2019 PER IL TRATTAMENTO DELLE ERNIE: COSA SONO?

Uno degli aspetti sicuramente più utili è stata la condivisione delle linee guida per la definizione delle indicazioni al trattamento dei difetti di parete, che definiscono con precisione i processi decisionali che il chirurgo attua quando si trova di fronte ad un’ernia, aiutandolo a porre in essere la migliore indicazione chirurgica per il paziente.

In particolare per le ernie in urgenza chirurgica il risultato di questo lavoro di sintesi è il seguente:

linee guida ehs ernia in urgenza chirurgica

Cerchiamo ora di spiegarlo brevemente.

COSA FARE DI FRONTE AD UN’ERNIA INGUINALE COMPLICATA?

Le ernie complicate [per un elenco delle possibili complicanze si rimanda alla pagina di questo sito che le tratta] rappresentano evidentemente un’urgenza chirurgica, per la quale vanno seguiti i seguenti steps:

  1. Consulenza chirurgica precoce

La comparsa di sintomi importanti (dolore, irriducibilità dell’ernia, arrossamento cutaneo, vomito) devono portare il paziente in pronto soccorso o da un medico specialista chirurgo di fiducia per una rapida valutazione.

  1. Conferma di ernia inguinale

Se confermata, si pone dunque indicazione al trattamento chirurgico.

  1. Laparoscopia esplorativa

Se la diagnosi è stata precoce e non ci sono controindicazioni, si propenderà per una laparoscopia esplorativa con l’iniziale intento di confermare la diagnosi e ridurre in addome il contenuto erniato. Nel 90% dei casi si assiste ad una ripresa vitale dei tessuti sofferenti intrappolati nella porta erniaria.

  1. TAPP

Una volta ridotto il contenuto erniato ed in assenza di segni di peritonite localizzata, si procede alla riparazione dell’ernia per via laparoscopica (tecnica TAPP). In caso di segni di peritonite non è indicata la riparazione con rete bensì una plastica peritoneale con obliterazione della porta del difetto, trattato poi in un secondo momento per via anteriore.

MA SE LA LAPAROSCOPIA NON E’ INDICATA?

Se la laparoscopia è controindicata (ad esempio a causa di una tardiva valutazione medica del difetto, con conseguente dilatazione delle anse intestinali in un quadro di occlusione secondario all’ernia incarcerata) si procede all’esplorazione del contenuto erniario per via inguinotomica.

Valgono, seppur con approccio differente, le indicazioni sopradescritte nel caso di assenza di peritonite e vitalità normale del contenuto dell’ernia.

In caso di peritonite circoscritta si procede alla resezione peritoneale e alla plastica diretta (senza protesi) del difetto.

Personalmente procedo al trattamento del difetto con la tecnica descritta dal Dr. Desarda (ve ne parlerò in un prossimo post!) o programmo la riparazione con rete in un secondo momento.

E SE IL CONTENUTO ERNIATO RIMANE ISCHEMICO?

Nel 10% dei casi in cui il contenuto intestinale rimane ischemico, si procede a resezione del contenuto per via laparotomica (con la conversione dell’intervento da laparoscopico a laparotomico) o inguinotomica, soprassedendo al trattamento con protesi del difetto, che verrà effettuato in un secondo momento.

IN CONCLUSIONE

Possiamo dunque evidenziare che le linee guida di EHS indicano le tecniche laparoscopiche come il trattamento principe da cui partire per la valutazione della migliore procedura chirurgica per le ernie inguinali. Va comunque sottolineato che il chirurgo deve essere in grado di eseguire perfettamente tutte le tecniche richieste, per poter offrire una vera soluzione su misura (“tailored”) al paziente, al fine di garantire il migliore trattamento possibile per ognuno.

Seguitemi! A presto!

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